ASSOCIAZIONE CULTURALE "VILLALAGO IN FLATURNO"
via Domenicantonio Grossi n.7 - 67030 - VILLALAGO (AQ) - ITALIA



2010 - Riparazione e recupero del campanile della Chiesa Parrocchiale Santa Maria di Loreto a Villalago (AQ)




campanile

Cos’è un campanile? Nulla di più ovvio: la costruzione dove sono installate le campane. Accanto a questo significato materiale, però, esiste un senso figurato, una chiave iconografica che individua uno degli elementi architettonici più comuni delle nostre contrade e delle nostre città: il campanile è il simbolo di un luogo, del luogo di origine, del luogo nativo. Un significato assolutamente profondo che segna l’identità di ognuno di noi, correlandola fortemente alla propria terra. 

E’ così che per chi torna al proprio luogo di origine, vedere il suo campanile ed ascoltare le proprie campane a festa, è una gioia che riempie il cuore e cancella il tempo, anche lungo, in cui è stato lontano. Purtroppo, per qualche anno, questo gaudio a noi villalaghesi è stato precluso, perché il campanile della Chiesa Parrocchiale S. Maria di Loreto di Villalago presentava delle infiltrazioni di acqua che ne stavano danneggiando il tetto, gli archi delle campane e le pareti nord e ovest. La questione si è trascinata per circa 3 anni. Ogni volta che tornavamo a Villalago, l’auspicio era quello di vedere risolto il problema e risentire quel “suono di normalità” troppo a lungo impedito, ma la delusione seguiva sempre la frase: “non è in programma nulla”. Era impossibile.  


La Chiesa Parrocchiale di Villalago insiste sul luogo dove quello strepitoso “costruttore” che fu San Domenico Abate, fondò la Chiesa di Santa Maria in Flaternus (primi decenni dell’XI secolo), poi divenuta la cella Santa Maria della Villa (documentata per la prima volta nel 1323). La chiesa è pervenuta fino a noi dopo numerose trasformazioni; l’ultima è stata quella avvenuta nel periodo 1948 – 1952, per opera del mai dimenticato don Emidio Quaglia. In quegli anni, i nostri predecessori, i nostri nonni, nella miseria, tra la fame e le difficoltà di un tremendo dopoguerra, ristrutturarono e rinnovarono la loro chiesa. Anche il campanile, fu alzato di alcuni metri e le mura furono ricoperte delle pietre squadrate che ancora oggi sono a vista, e che furono il pavimento precedente della chiesa stessa. Oggi, con internet, con il benessere diffuso, con il telefonino, non eravamo capaci di riparare un tetto (seppur il problema si sia rivelato più vasto).
 

Noi avevamo fondato un’associazione per la valorizzazione del patrimonio culturale di Villalago, l’associazione “Villalago in Flaturno”, e nell’ottica di recupero della nostra storia, a settembre scorso, dopo l’ennesimo, non digeribile, “nulla”, insieme all’amico Angelo Caranfa che ci accompagna spesso in queste piccole “missioni” con un importante contributo tecnico e storico, abbiamo pensato di fare qualcosa. Ottenuto il via libera da parte del legale rappresentante della Parrocchia, mons. Carmelo Rotolo, e dall’Amministratore Parrocchiale, don Alain Alfred Tombohindy, abbiamo “intervistato” tutte le parti in causa. Allora ci siamo rivolti al grande costruttore, San Domenico Abate, invocando la sua intercessione, ed abbiamo iniziato il lavoro. In realtà, la situazione non era negativa, bisognava solo convogliare le energie verso l’obbiettivo. Il primo passo è stato individuare l’azienda che ci avrebbe fornito il servizio del ponteggio. Insieme ad Ugo Caputi, abbiamo cercato nelle vicinanze ed abbiamo trovato alcune offerte interessanti. Avevamo incaricato il miglior offerente e già agli inizi di ottobre eravamo ad un passo dall’installazione del ponteggio. Purtroppo, c’è stato qualche “intoppo” ed il ponteggio è diventato un miraggio. Fortunatamente, chiusa una porta, si è aperto un portone! Un vero miracolo. La DRG ponteggi, nella persona dell’ing. Dalmazio Tripodi, incaricata a metà ottobre, ci ha fornito un servizio di altissimo livello che ha permesso ai nostri artigiani edili di operare in assoluta sicurezza. Franco Di Natale, Ugo Caputi, Angelo Grossi e Vincenzo Di Cesare, gli operatori edili di Villalago, avevano già espresso la disponibilità a prestare gratuitamente la loro opera per la manutenzione del campanile, pertanto, dopo il 23 ottobre, data di ultimazione del ponteggio, era possibile effettuare i lavori. Il mal tempo ha fatto slittare l’inizio dei lavori al 12.11.2010, con l’opera gratuita di coordinamento operativo del geom. Luigi Nassi e di direzione tecnica dell’ing. Venanzio Prozzi. Una volta analizzato lo stato delle cose che non si conosceva nel dettaglio, fino al momento in cui è stato possibile mettere i piedi sul tetto, l’ing. Prozzi ha adottato le soluzioni tecniche appropriate. Franco Di Natale ha affrontato e risolto il problema relativo alla nuova copertura del tetto del campanile, realizzata ora con un sistema ottimizzato di materiali tecno – chimici, garantendo la completa impermeabilizzazione e protezione della struttura dagli agenti atmosferici. Ugo Caputi e Angelo Grossi hanno proceduto al ripristino dei muri interni e parte delle arcate delle campane, sbrecciatesi a causa delle infiltrazioni di acqua e delle gelate. Quindi, sono state effettuate le riparazioni delle parti in pietra della facciata ovest che erano state danneggiate dalle gelate. E’ stata sanata anche la crepa tra il campanile e la chiesa, derivata dal terremoto del 6 aprile 2009, che aveva causato una cospicua infiltrazione di acqua all’altezza dello spigolo sinistro del soffitto della chiesa, sopra all’ingresso. Infine, è stato riparato il tetto della sagrestia, quello della vecchia casa canonica e quello della chiesa per la parte intorno al campanile. I lavori edili si sono conclusi il 10 dicembre 2010. Per concludere l’operazione, Mauro D’Antonio ha ripristinato gratuitamente le scale interne del campanile, con il completo rifacimento della terza, quarta e quinta rampa. 

Questa equipe di lavoro, è stata supportata dalla professionalità e benevolenza dei fornitori: la DRG Ponteggi, la Di Ianni Edilizia (con particolare riferimento a Giuseppe Grossi che ha fornito importanti consigli sui materiali da impiegare), la ditta Tirimacco, da Sulmona, per i profilati in rame, la ditta Raffaele Gentile che ha fornito gratuitamente la messa a terra della struttura del ponteggio. Naturalmente, tutto il lavoro ha comportato delle spese vive che sono state coperte con il denaro proveniente dalle offerte che la Cittadinanza di Villalago ha elargito. Per raccogliere le offerte, il nostro don Alain Alfred Tombohindy ha reclutato un piccolo esercito di donne e uomini, motivati ma anche scanzonati, che hanno saputo affrontare il loro compito, piuttosto arduo all’inizio, con una semplicità disarmante: Antonio Sciore, Iginia Iafolla, Fiorella Grossi, Carmelina Caranfa, Anna Gatta, Giovanna Ciancarelli e Luigina Di Ianni. Così le offerte non sono mancate e la Cittadinanza di Villalago ha dimostrato di avere a cuore la sua Casa del Signore.

Ai privati cittadini ed agli operatori economici, si sono affiancati con contributi finanziari: la Confraternita di San Domenico Abate, la Parrocchia di Santa Maria di Loreto, l’associazione “Villalago in Flaturno”, il Comitato per la Festa di San Domenico Abate, nella persona di Giovanni Gatta, che aveva donato alla Parrocchia una somma derivata dal denaro avanzato dal consuntivo di una edizione passata della festa. L’ultima citazione (non in ordine di importanza) va all’Amministrazione Comunale, nella persona del Sindaco, rag. Cesidio Vittorio Grossi, che ci ha assistito per la parte burocratica, ed a Domenico Grossi che è stato in più occasioni il nostro rappresentante, il nostro uomo di fiducia.

Alla Cittadinanza di Villalago ed a tutte le persone ed enti che abbiamo sopra elencato va il nostro sincero ringraziamento. Ognuno ha contribuito con il giusto spirito di collaborazione. La storia dell’uomo ha dimostrato che un lavoro di squadra ben fatto può portare ad un risultato strategico. Come le comunità di uomini preistorici impararono ad uccidere il mammuth, così la perfetta organizzazione dell’esercito assicurò cinque secoli di vita all’Impero Romano. E’ naturale che in una squadra le individualità spiccate vedono ridotti i loro spazi e possono soffrire ma, nel nostro caso, deve essere ed è stato prevalente l’aspetto, la tendenza a donare la propria opera, il proprio tempo al proprio collaboratore ed alla comunità, secondo principi squisitamente cristiani. Questa è stata una grande dimostrazione di forza, di capacità, in particolare da parte dei nostri muratori che, messisi uno al servizio dell’altro, hanno combattuto con il tempo e con il freddo che in quei giorni era anche intenso. A conti fatti, a questo piccolo progetto, hanno saputo lavorare quasi trenta tra persone ed enti che, organizzando e realizzando in meno di tre mesi un lavoro che tutti agognavano da tre anni, è riuscito a recuperare un pezzo della nostra storia e della nostra identità. Le campane, comunque, non torneranno a suonare prima della primavera prossima, quando i loro meccanismi saranno sottoposti ad una approfondita revisione e le mura, ancora inumidite dalle pregresse infiltrazioni, si saranno asciugate completamente. Inoltre, ai piedi del campanile verrà realizzata una fascia di rispetto lungo tutto il perimetro calpestabile. Il nostro lavoro di recupero e valorizzazione del patrimonio culturale di Villalago continuerà con un progetto di restauro che è in procinto di partire, ed il nostro auspicio è che possa ancora incontrare l’apprezzamento della comunità di Villalago, a cui siamo profondamente legati.


Articolo dal titolo "Questioni di ... campanile", pubblicato sul Gazzettino della Valle del Sagittario, anno 2010 - n.4 (inverno)

Autori: Maria Rosaria Gatta e Enrico Domenico Grossi

Il Presidente dell'Associazione
Maria Rosaria Gatta



powered by rapezzana@tiscali.it - copyright 2012