CAPODACQUA DI FOLIGNO (PG)
- Vita del Santo.A monte Colfornaro, località di Capodacqua, Domenico, figlio di Giovanni ed Apa, vide la luce e visse fino alla fanciullezza. Sulla cima di quel monte che sovrasta proprio Capodacqua, ancora oggi esistono i ruderi di una antica costruzione che, secondo la tradizione, fu la casa della famiglia di San Domenico. A seguito del recente terremoto che ha sconvolto l'Umbria e le Marche, sono caduti anche le ultime porzioni di muro, tant'è che, ormai, ci sono solo macerie. Fino a poco tempo fa, era visibile ancora la pietra di un muro, segnata da una croce, alla quale si sarebbe appoggiata la madre del Santo, all'atto di partorirlo, mentre era sola in casa.
- Opere.Nessuna.
- Immagini.Abbiamo rilevato la presenza delle seguenti immagini:
- una statua che ritrae il Santo, con i suoi segni identificativi, in abito abbaziale completamente bianco, conservata provvisoriamente nella Cappella di Padre Scalabrini, dove viene ora riunita la comunità cattolica del paese;
- un maiolicato, intatto, che ritrae la Madonna, in mezzo a San Domenico Abate, patrono di Capodacqua, ed a San Feliciano Vescovo, patrono di Foligno, allocato nella lunetta del portale della Chiesa Parrocchiale, gravemente danneggiata dal sisma.
- Culto.Il Santo viene festeggiato due volte all'anno: in occasione del Martirologio, il 22 gennaio, e della ricorrenza della Traslazione delle Spoglie, la seconda domenica di Pasqua. Le difficoltà e precarietà della situazione post - terremoto, hanno costretto a rivedere il calendario, ma noi confidiamo nella grande tenacia e nella grande devozione che gli abitanti di Capodacqua hanno per il Santo. Li abbiamo conosciuti, in mezzo ai container, con la loro immensa gentilezza e disponibilità: meritano che la tradizione continui, più salda di prima. La comunità di Capodacqua custodisce una reliquia di San Domenico, costituita da un frammento di osso e da un frammento della mitria abbaziale.
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FOLIGNO (PG)
- Vita del Santo. A Foligno, presso il monastero di S. Silvestro curasero, Domenico, ancora molto giovane, entrò nel mondo monacale di San Benedetto, incontrò e conobbe la Parola di Dio; e per la sua grande spiritualità venne ordinato sacerdote, ancora prima di monaco.
Dell'antico monastero, non c'è più traccia e non ci sono notizie certe sulla sua ubicazione. Lo Iacobilli riferisce che, mentre all'epoca in cui scrive (1628) il monastero è dentro la città , con il titolo di S.Spirito, ai tempi di Domenico, si trovava fuori dalle mura (cit.15).
- Opere.Nessuna.
- Immagini.Con la collaborazione di don Mario Sensi, della Pontificia Universitas Lateranensis (cit. 47), abbiamo registrato la presenza delle seguenti immagini:
- una statua gigante, in gesso, degli inizi del XX secolo, sulla parete sinistra della Cattedrale di S. Feliciano vescovo;
- una pala d'altare, opera di D. Trabalza e datata 11 maggio 1836, raffigurante la Madonna con Bambino contemplati dal Beato Pietro Crisci, dalla Beata Angela da Foligno e da S. Domenico Abate. L'opera, situata sull'altare apicale del braccio sinistro della Cattedrale di San Feliciano vescovo, ha sostituito la tela indicata qui di seguito;
- una tela attibuita a Noel Quillerier, ritraente l'Incoronazione della Vergine, al centro, con S. Domenico abate a sinistra ed il Beato Pietro Crisci a destra; sullo sfondo una veduta di Foligno, dei primi decenni del XVII secolo. Attualmente, l'opera è ubicata all'interno del costituendo Museo diocesano.
- Culto.Il Santo è Concittadino e Patrono minore della Diocesi di Foligno. E' festeggiato, due volte all'anno, in occasione del dies natalis (il Martirologio), il 22 gennaio, e nella ricorrenza della Traslazione delle Reliquie, la seconda domenica di Pasqua. Nello Statuto medievale del Comune di Foligno, il Santo è patrono contro la grandine e le tempeste (cit. 47). Lo Iacobilli (cit. 15) riporta che era tradizione, nel medioevo e all'inizio dell'evo moderno, che il Comune di Foligno inviasse al monastero di S. Domenico di Sora, del denaro, della lana per l'abito dei monaci, e delle funi per le campane.
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